Chiusi in anticipo a Scafati. Bassi in conferenza: “Giochiamo in un campo difficile contro una squadra molto forte. Un’occasione per competere e per far vedere chi siamo veramente”.
Sesta giornata del Campionato di Serie A2 Old Wild West che vedrà l’Umana San Giobbe Chiusi impegnata nell’anticipo del Girone Rosso in trasferta contro Givova Scafati. Momenti diametralmente opposti per le due compagini, Scafati arriva all’impegno con un ruolino di marcia perfetto frutto di cinque vittorie su altrettante partite; Chiusi invece da due sconfitte nelle ultime due. Sarà il secondo incontro della storia tra le due formazioni che già si erano sfidate all’alba di questa stagione nei quarti di finale della Supercoppa di A2 a Lignano Sabbiadoro quando dopo un overtime la spuntò la San Giobbe. A presentare la partita, in programma domani alle 20.30 al PalaMangano di Scafati (diretta con abbonamento su Lnp Pass), la conferenza stampa del Coach dell’Umana Chiusi, Giovanni Bassi.
Che il campionato di A2 non fosse una passeggiata lo sapevamo dall’inizio, ma cosa sta succedendo alla squadra?
Ovviamente non siamo contenti delle due sconfitte, bisogna però sapere chi siamo. C’è da lavorare e noi lavoreremo cercando di fare meglio, ma senza eccessivi drammi. Abbiamo perso due partite che potevamo vincere, non ci nascondiamo. Ne abbiamo però vinte un paio che potevamo decisamente perdere. Se guardo la visione generale è una visione ampiamente soddisfacente. Questo non vuol dire che non si debbano analizzare le due sconfitte per come sono venute. Umiltà e piedi per terra. L’unica cosa che possiamo fare è lavorare giorno per giorno.
Nella partita con Fabriano ci sono stati due momenti in cui siete riusciti a riacciuffare il punteggio. Poi cosa è mancato? Sono stati più bravi loro oppure qualche difetto vostro?
Le due cose si intrecciano. Entrambe le volte che siamo riusciti a tornare in parità lo abbiamo fatto più con i nervi che con una vera organizzazione. Sono state più giocate estemporanee basate sulla nostra solidità difensiva, che non è mancata in entrambe le sconfitte. Sul sessantaquattro pari, a trenta secondi dalla fine, la situazione dipende dagli episodi. Smith ha fatto un canestro difficilissimo e una grande partita in generale. Quando dipendi dagli episodi la partita può andare bene oppure male. Sul pari abbiamo difeso ottimamente, gli avversari sono stati semplicemente più bravi. Ma non l’abbiamo persa in quel possesso lì.
A livello mentale e sul piano nervoso ci sono stati dei problemi?
Con Fabriano abbiamo approcciato bene rispetto a quanto fatto a Chieti. Il primo quarto abbiamo giocato una buonissima pallacanestro raccogliendo molto meno per quanto seminato. Poi dopo sono venuti fuori anche gli avversari; noi abbiamo fatto quindici-diciotto minuti un po’ farraginosi, specialmente in attacco perché devo dire che in difesa, nonostante qualche sbavatura, la solidità c’è stata.
Scafati è tra le migliori del campionato e comunque tra le più in forma con un record di 5-0. E’ pur vero che l’ultima sconfitta l’ha subita proprio con voi. Può essere una partita simile a quella di Supercoppa?
Scafati è una squadra che ha un roster molto importante. Se guardo la panchina vedo giocatori che partirebbero in quintetto anche in squadre di alta classifica, in più sono allenati molto bene da un ottimo allenatore. Non possiamo sperare neanche nel fattore sorpresa perché nell’ultimo incontro abbiamo vinto noi, quindi ci troveremo di fronte a una formazione che vorrà mandarci un segnale. Andiamo a giocare in un campo difficile contro una squadra molto forte, sarà un’occasione per competere e per far vedere chi siamo veramente.
Giocare contro squadra di alto livello può essere uno stimolo ulteriore per la squadra?
Questo sì, ma noi un passo in avanti dobbiamo farlo a prescindere. Il nostro spirito e la nostra combattività sono aspetti che non devono mai mancare. Sicuramente affrontare una grandissima squadra come Scafati potrà stimolarci ancora di più.
La scelta di Carenza rispetto a Mei da cosa è dipesa? E Possamai come sta?
La scelta di Carenza è stata semplicissima: manca Possamai, Giovanni è un lungo. Ne avevamo tre soltanto e nelle settimane precedenti era fuori per infortunio anche lui e quindi la scelta è stata fatta in questa direzione. Per quanto riguarda Possamai stiamo attendendo i risultati di alcuni esami che deve fare ma credo sarà un’assenza alla quale ci dovremo abituare per un po’.
Quindi le voci su una possibile partenza di Carenza che si rincorrono da mesi sono attenuate?
Io alleno e Carenza è un giocatore di questa squadra. Al discorso mercato non ci penso. Si parla molto di più del mercato intorno a Giovanni rispetto a quanto possa dare in campo. Si allena con grande professionalità, grande impegno e grande determinazione dal primo giorno di ritiro, non ci vedo niente di strano.