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Zanco post Latina: “Non pensare agli avversari ma guardarci in faccia e decidere chi essere”

Risultato pesante quello maturato nella quindicesima giornata all’Estra Forum di Chiusi. Sconfitta, la seconda consecutiva per la San Giobbe che cede 98-106 a Latina e complica la propria posizione in classifica. A margine dell’incontro è intervenuto il capo allenatore biancorosso, Nicolas Zanco, che ha analizzato duramente la situazione.

Faccio i complimenti a Latina per la fame e la voglia che ha messo in campo fin dal primo minuto. Quello che avevo chiesto ai miei, ma non è stato compreso, sono l’urgenza e la capacità che dovevamo avere nel mettere il corpo. Latina è una squadra che ha cambiato allenatore, ha cambiato faccia, conoscevamo le loro potenzialità offensive. Non abbiamo provato a bloccarle, anzi le abbiamo esaltate. Troppi pensieri negativi all’interno della squadra, troppi giocatori che pensano solo a loro stessi e poco a fare le giocate sporche che fanno vincere questo tipo di partite. Noi pensiamo a lamentarci, a cercare il colpevole e alla fine il risultato è questo. Un pessimo atteggiamento, dobbiamo chiedere scusa a chi ci è venuto a vedere. Una squadra scollata, brutta da vedere che non ha voglia di guadagnarsi quei minuti e quei possessi che sono fondamentali in questi contesti. D’ora in poi se ti complichi la vita da solo e la classifica è questa, chiaro che a ogni partita diventerà sempre più pesante e, di conseguenza, la pressione aumenterà. Adesso siamo entrati nella fossa, dobbiamo lavorare e rimboccarsi le maniche tutti insieme.

Cosa è mancato? Cosa è successo per subire trentasette punti in un quarto, nonostante la giornata particolarmente proficua degli avversari?

Nulla toglie alla prestazione di Latina. Chiaro che hanno segnato veramente tanto, con percentuali altissime e quasi irreali, ma anche le nostre sono state alte. Non bene dalla media distanza, ma una partita in cui hai tirato tredici volte in più degli avversari, giochi in casa e fai novantotto punti non la puoi e non la devi perdere mai. Ne subisci centosei e invece di cambiare le cose, la gente pensa ad altro. Siamo stati una squadra che, nel momento di difficoltà, invece che lottare e provare a capire dove sono i propri limiti, andando oltre per colmare il gap si è disunita. Il parziale del terzo quarto nasce da una fase in cui, chiunque, con la palla in mano, tirava da tre punti senza un minimo di passaggio e senza voglia di andare dentro. Avevamo vantaggi fisici dentro l’area, li abbiamo usati raramente e se poi tu smetti di fare canestro mentre gli avversari segnano con continuità succede quello che è successo. Latina ha avuto un po’ di paura di vincere nel finale, visto il momento che stanno vivendo, però giustamente abbiamo perso e ci meritiamo quello che è successo. 

C’è stato un confronto nello spogliatoio?

Quello che ho detto nello spogliatoio me lo tengo per me, ma ho usato parole molto dure. Cambierà sicuramente la musica per qualcuno di loro e in generale per tutta la squadra. Non mi interessa niente del loro bene personale. Posso capire che siamo una squadra giovane che deve crescere e che ha tempo per sviluppare alcune capacità, ma quando vedo gente che ride in panchina quando siamo sotto di venti, o menefreghismo generale mi sento preso in giro. Se ci devo mettere la faccia ce la metto fino in fondo. 

Di fronte Piombino, la prima di due trasferte, e la necessità di invertire subito il momento negativo.

Abbiamo due trasferte davanti che non saranno partite facili. Non dobbiamo pensare agli avversari ma guardarci in faccia e decidere cosa vogliamo essere.