Zanco nel post Salerno: “Punti meritati, ma superficiali nel finale. Contento per il record”
Brivido nel finale per i Bulls che dopo essere stati largamente in controllo della partita, vedono Salerno risalire fino al meno uno. La freddezza di Rasio, perfetto in lunetta nei secondi finali, consente ai biancorossi di ottenere l’ottava vittoria di fila. Un record per la stagione in corso, si tratta infatti della seconda migliore striscia, seconda solo a quella di Roseto, e un record eguagliato per la San Giobbe e per il coach Nicolas Zanco che replica quanto fatto nel 2020/21, sempre in Serie B sotto la guida di Bassi. A commentare, nel post partita, il capo allenatore dei Bulls.
“Siamo chiaramente contenti e soddisfatti dei due punti e della vittoria arrivata secondo me anche con merito. Abbiamo condotto la partita praticamente tutto il tempo, siamo stati secondo me superficiali o forse un po’ distratti nel momento finale, quando Salerno ha cercato il tutto per tutto, aumentando il pressing, cominciando a raddoppiare e cercando di alzare i ritmi. Non abbiamo avuto la stessa lucidità che avevamo avuto fino a metà del quarto quarto e abbiamo subito negli ultimi dieci minuti trentadue punti, cosa che che non possiamo concedere vista la qualità difensiva che siamo riusciti a mettere in campo in queste ultime otto partite e fino a cinque minuti dalla fine. Salerno era poco più di cinquanta punti quando mancava poco meno dell’ultimo quarto, invece poi sono arrivati quasi a ottanta. Questo deve farci pensare che non possiamo rilassarci. Sapevamo della solidità di Salerno, una squadra esperta, una squadra con giocatori come Stanic e Chaves che, alla prima distrazione, in un attimo possono far canestro. Noi, secondo me, non abbiamo avuto la stessa fame che abbiamo avuto nelle partite precedenti. Ci può stare, probabilmente un piccolo calo mentale, sono arrivati due punti, ripeto, secondo me meritatamente, però adesso c’è bisogno di avere un paio di giorni di riposo per ricaricare le pile, perché poi vogliamo cercare di alzare ancora l’asticella visto le squadre che andremo ad affrontare nel prossimo mese”.
Coach complimenti per la vittoria e per il record. Lo ricordiamo otto di fila. L’Umana San Giobbe lo aveva fatto nel suo primo anno di Serie B quindi record eguagliato. Io credo che sia stata una prova di maturità perché sul più uno c’erano anche le possibilità di non vincerla. La rimonta è più merito di Salerno o demerito dei Bulls?
“Intanto sono chiaramente contento per il record. Riuscire a eguagliare Giovanni Bassi che lo aveva ottenuto prima di me, che è un simbolo e storia di questa società, quindi mi fa solo che piacere. Spero ovviamente che la striscia continui, però arrivare a eguagliare Giovanni è già un grandissimo risultato per me, per la stima che chiaramente nutro per lui e per il professionista che è. Per quanto riguarda la partita penso più demerito nostro perché siamo andati meritatamente su un vantaggio corposo, difendendo forte, trovando canestri, passandoci la palla, giocando insieme. Quando Salerno dalla disperazione ha cominciato a usare i raddoppi, a usare il pressing, abbiamo fatto delle palle perse, anche sulla rimessa, molto banali e abbiamo smesso di passarci la palla, forzato tiri marcati da nove metri, poi ne abbiamo anche segnati un paio, però abbiamo abbassato la nostra qualità di gioco e la qualità mentale degli ultimi sei-sette minuti. Anche con i senior in campo cosa che secondo me non dobbiamo fare e non possiamo fare. Avevamo qualche acciaccato, come li hanno tutti, stiamo giocando tanto e quindi ci portiamo a casa due punti, però basta pensare anche all’ultimo possesso: dovevamo fare fallo invece non lo abbiamo fatto, lasciando a Salerno due tiri addirittura da tre punti per pareggiare la partita. Mentalmente ci siamo seduti e abbiamo onestamente rischiato di buttare via una partita che era praticamente già vinta”.
Cambiano gli obiettivi?
“Come come ho detto anche in conferenza stampa pre-partita, anche quelle sotto non scherzano. Piombino è andata a vincere a Livorno, Cassino ha vinto con Jesi. Purtroppo è un campionato dove mancano ancora tanti punti. Adesso capiremo la questione Chieti anche è arrivato l’annuncio del ritiro dal campionato. Al netto di questo sarà più dodici in questo momento sulla zona play out è sicuramente un qualcosa di importante e penso che ad oggi con un paio di vittorie possiamo cominciare a essere un po’ più tranquilli e a pensare ad obiettivi forse diversi. Le partite che giocheremo adesso con Virtus Roma, con Roseto, con le due Montecatini, con la Luiss ci diranno se possiamo eventualmente pensare a qualcos’altro oppure se torneremo nella bambagia con le squadre che devono lottare per salvarsi. Dobbiamo continuare ad avere questa mentalità, questa voglia di lavorare, questa voglia di stare insieme, di essere un gruppo forte e unito, cosa che abbiamo avuto fino ad oggi. Ed è quella la vera forza. Tante volte magari Renzi è un nostro punto di riferimento, Rasio sta crescendo, nel momento di difficoltà Gravaghi ha trovato canestri importanti, Chapelli ne ha fatti anche lui importanti, Criconia ci dà delle garanzie, Raffaelli ha un problema al gomito da un paio di settimane e stiamo cercando cercando di gestirlo. Però avendo tanti protagonisti e giocatori che possono entrare in campo a darci una mano, chiaro che questa squadra riesca a trovare energie e forza da tutti”.
Cosa si dice che i ragazzi quando stai subendo la rimonta in una partita virtualmente chiusa?
“Soprattutto perché eravamo in vantaggio, c’è da dire cosa fare. I ragazzi spesso si innervosiscono, anche noi dello staff a volte lo facciamo, succede a tutti e perdiamo lucidità, non avendo bene in mente cosa vogliamo fare. Quindi in quel momento lì era attaccare il pressing senza fare palle perse e poi l’idea di andare dentro da Renzi dandogli la palla spalle a pallacanestro perché comunque è una situazione che nelle ultime partite ci sta pagando molto. Andrea ha fatto un canestro difficile, però lui lo può fare. Poi secondo me abbiamo o non speso dei falli che potevamo fare per fargli tirare i liberi oppure preso quel backdoor abbastanza banale con Raffaelli su Chaves. A parte cercare di dirgli cosa fare, c’era poco poco altro da dire, perché forse in quel momento lì la confusione, la paura, erano maggiore rispetto alla lucidità di gestire quell’ultimo minuto”.
MVP Rasio? Freddissimo nel finale ed ennesima partita da doppia doppia.
“Sicuramente nel finale è stato decisivo, come è stato decisivo Renzi come dicevo prima con quel canestro lì, con le lotte a rimbalzo. Gravaghi ha fatto canestri come lo stesso Criconia da nove metri. Però mi sento di essere d’accordo. Rasio è stato il faro, nonostante la stanchezza perché ha giocato trentasei minuti praticamente. Però sta dimostrando, sta crescendo all’interno di questo gruppo, nel suo ruolo. Senza voler essere un protagonista di quelli che vogliono sempre la palla in mano, è un uomo di squadra, nella sua solidità, a rimbalzo, difensivamente e facendo quelle cose come la palla recuperata, quella parola in più, quel passaggio in più. Un leader che adesso sta trovando continuità e quindi il titolo di MVP non possiamo che darlo a lui”.
Se vogliamo trovare il pelo Ceparano un po’ sotto tono?
“Alessandro è ragazzo di cuore, un ragazzo che da tutto, un grandissimo difensore, cosa che è stato anche oggi per gran parte della partita. In attacco ha momenti in cui fa più canestro, oggi ha cercato qualche tiro in più perché comunque fino ad oggi, negli ultimi due mesi, stava tirando con il 50% dal campo. A Caserta è stato decisivo con due triple nel momento finale oggi purtroppo non gli sono entrate, si è un po’ innervosito anche lui però deve chiaramente stare tranquillo, continuare ad essere leader difensivo che è la sua prerogativa per per la squadra e poi in attacco sono sicuro che troverà le sue soluzioni. Gli mancano forse un paio di tagli, un paio di contropiedi, i suoi anticipi con i quali ci ha abituato, nelle ultime partite c’è riuscito un po’ meno, ma non sono preoccupato. Fortunatamente poi abbiamo avuto la crescita di Chapelli, che gli ha dato manforte nel ruolo”.
Vista la situazione con la rinuncia di Chieti che verrà ufficializzata nei prossimi giorni, interrompere per qualche giorno in più rispetto a quello che era il programma a livello fisico oltre che psicologico, cambia qualcosa?
“Può cambiare chiaramente, perché quando vieni da un periodo positivo l’inerzia è sempre positiva. Però dall’altro lato puoi anche sederti e pensare di avere la pancia piena. Il periodo che sta per arrivare sarà ancora più spezzato perché non giocheremo a Ruvo di Puglia, visto che la gara sarà rinviata, in seguito alla convocazione di un loro giocatore in nazionale. Delle cinque partite consecutive ne giocheremo solo due in sequenza. Avremo modo di recuperare un po’ le energie e voglio fare gli auguri, anche se non si dovrebbe, però domani Renzi tornerà a casa e martedì dovrebbe nascere suo figlio. Quindi intanto voglio ringraziarlo per aver tenuto la testa sulla squadra fino all’ultimo momento e adesso gli auguro il meglio, visto quello che che si vive in quelle situazioni e di tornare a casa tranquillo per stare con la sua famiglia, con sua moglie e poi tornare con noi da giovedì e preparare una partita come quella con Virtus Roma che sappiamo una squadra che ha appena cambiato allenatore, una squadra costruita adesso per vincere il campionato. Però vogliamo divertirci e dimostrare veramente di poter fare anche quel salto di qualità in più”.