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La bella favola della neopromossa Chiusi: l’intervista di LNP a Giovanni Bassi

Intervista a 360 gradi a Giovanni Bassi, Capo Allenatore dell’Umana San Giobbe Chiusi fatta da Stefano Valenti, Responsabile Area Comunicazione LNP. Di seguito le prime battute che potrete trovare per intero qua.

Assieme ad Alessandro Lotesoriere, forma la coppia di allenatori debuttanti capaci di elevare il rendimento delle proprie squadre ben oltre ciò che diceva la carta. Nel girone Rosso, se Scafati e Verona erano attese a quelle quote, molto meno lo si diceva per l’OraSì Ravenna e l’Umana Chiusi. Neopromossa da semifinale di Supercoppa e Final Eight di Coppa Italia. La guida dalla panchina Giovanni Battista Bassi, pistoiese classe 1976 e che, alla domanda sulla sua carta d’identità, fa scrivere “Innamorato del basket”.
“Giocavo a calcio, come tutti. Quando avevo 10-11 anni il basket esplose in città, nelle stagioni tra Maltinti e Kleenex. Andai in palestra e mi bastò un allenamento per capire che questo sport mi avrebbe travolto. E con me si allenava uno più piccolo di noi, ma bravino. Kobe”.
Da tifoso a giocatore, dal settore giovanile fino alla prima squadra.
“Fu Paolo Cianfrini, responsabile del settore giovanile dell’Olimpia, a suggerire al capoallenatore Giovanni Papini di portarmi in ritiro con la squadra, a 17 anni. Mi vergogno a dire che ho giocato in A1, più onesto che per tre anni ho fatto parte della rosa. Vivendo stagioni al fianco di straordinarie persone, e giocatori, come Claudio Crippa e Walter De Raffaele”.
Giocava poco ma si allenava duro. Perché la competizione era tosta, in quegli anni a Pistoia.
“Passavo dai play alle ali, da Crippa a Minto, da Forti a Vescovi. Facevo fatica a mandar già la fisicità di Cecco. Da giovane non la capisci. Oggi dico che è stato uno dei più grandi insegnamenti per me. E poi arrivò pure Davide Ancilotto, col suo talento sconfinato”.
Ad un certo punto però quel basket venne un po’ a noia.
“Non sentivo mio quel mondo professionistico. Andai in B1, dove ritrovavo me stesso chiedendo di marcare sempre l’avversario più pericoloso. Ma ero quello delle scelte strane, scesi fino in Promozione. Poi arrivo al Bottegone, prima da giocatore, smetto e mi affidano la squadra, in C2. Quest’anno, con la A2, posso dire di aver giocato o allenato in tutti i campionati”.
A Chiusi si vince la B e ci si ritrova a debuttare in A2. Cosa cambia, per un allenatore? Anzi, per il debuttante Giovanni Bassi.

Prosegue sul sito LNP.