Seconda partita esterna in quattro giorni: San Giobbe attesa da Jesi
Ventiduesima giornata del campionato di Serie B Nazionale 24/25 e terza del girone di ritorno per la San Giobbe che, in striscia positiva di quattro partite, giocherà la seconda di due gare esterne in quattro giorni. La sfida contro Jesi, con palla a due al PalaTriccoli alle ore 18.00 di domenica 19 gennaio, sarà il secondo confronto nella storia delle due società. Nell’unico precedente, giocato nel girone di andata di questo campionato, ad imporsi fu la San Giobbe con il canestro da tre punti a fil di sirena di Raffaelli per 72-71. Squadre divise da quattro punti in classifica e partita importante per verificare le velleità dei Bulls: con quattro vittorie nelle ultime quattro i lacustri hanno l’opportunità di dare un’ulteriore spallata alla zona calda della classifica. Jesi, dal canto suo, dopo la vittoria esterna a Chieti, potrebbe regolare quella che al momento è una diretta avversaria nella lotta per la post season attestandosi ulteriormente come outsider dopo le big del girone. La gara sarà arbitrata dai signori Foschini e Scaramellini. A presentarla, nella conferenza stampa della vigilia, il capo allenatore Nicolas Zanco.
Veniamo da una trasferta impegnativa perché andare a Sant’Antimo durante la settimana non è semplice per gestione logistica. Però siamo riusciti a recuperare al meglio le energie, ci siamo allenati bene per quel poco che si poteva in questi due giorni e preparato quello che pensiamo di fare domani a Jesi. Troveremo di fronte a noi la seconda miglior difesa del campionato, quindi una squadra esperta, con tanti senior di categoria. Probabilmente avranno qualche assenza come quella di Marulli, vediamo se recupereranno Cena all’ultimo minuto, però una squadra che ha dimostrato in questi mesi di meritare la classifica che ha, avranno tanta voglia di rivincita dopo la partita di andata, noi dovremo farci trovare pronti soprattutto all’inizio e poi giocare la nostra pallacanestro cercando di alzare i ritmi. Siamo in fiducia, siamo freschi e vogliamo continuare a giocare con questo tipo di energia. Abbiamo visto mercoledì a Sant’Antimo l’aggressività che serve e la voglia di non mollare mai, nemmeno nei momenti di difficoltà.
Voglia di non mollare e aggressività. La squadra è maturata molto in queste ultime settimane.
Questo è chiaro. Sapevamo, quando abbiamo costruito la squadra in estate, di avere un gruppo nuovo. Solo Raffaelli e Chapelli facevano parte della squadra di anno scorso, tanti giocatori non conoscevano neanche bene la categoria e anche noi dello staff, Pancotto a parte, avevamo fatto pochi campionati di Serie B. Abbiamo avuto bisogno di tempo per capire il livello di fisicità, aggressività e sporcizia che c’è in categoria. Poi Rasio è arrivato all’ultimo, abbiamo avuto l’infortunio di Sacchettini, la squadra si è dovuta conoscere all’interno dei mesi e ha dovuto imparare a capire il campionato. Adesso, assodate queste cose, siamo arrivati a giocare tutte partite punto a punto. Si parla di fortuna, di episodi, vincere dà fiducia e aiuta a fare canestri più difficili come quello di Gravaghi mercoledì oppure una difesa più forte. Al netto di questo, se si giocano le partite punto a punto fino alla fine del campionato, fortuna o no, una squadra riesce a costruire il proprio destino e io credo e spero che noi, con quest’ultimo mese, abbiamo capito cosa dobbiamo e possiamo essere.
Dal punto di vista fisico come sta la squadra?
La squadra è sul pezzo e concentrata. Qualche acciacco c’è, normale quando si gioca tanto. Abbiamo scollinato la metà di un campionato di trentotto partite, quindi il riposo e il tempo per recuperare è poco ma penso che a livello di staff tecnico e anche dal punto di vista medico, stiamo facendo un ottimo lavoro di gestione e la squadra sta bene. I giocatori sanno gestire alcune problematiche ma al netto di tutto, a parte il brutto infortunio a Sacchettini, non abbiamo avuto grossi problemi.
Otto squadre in pochi punti. Qual è l’idea che vi siete fatti? Tolte le prime, la San Giobbe può stare in posizione playoff?
Campionato particolare e un girone particolare. Sostanzialmente le ultime in classifica che al momento sono Rieti e Latina sono squadre che stanno cambiando, che hanno talento e fisicità e che può essere riescano a trovare un momento di fiducia con vittorie consecutive. Che rimescolerebbero tutto. Siamo equidistanti dai playoff e dai playout, ma si fa fatica a leggere la classifica perché a parte le prime cinque, che noi affronteremo quasi tutte in sequenza tra febbraio e marzo, tutto il resto delle squadre può fare risultato sempre. Non si può stare tranquilli con sei punti di vantaggio dalla zona playout, come non si potrà stare tranquilli se arriveremo a dieci o due punti. Andare avanti per la nostra strada perché credo che i valori reali, almeno fino a fine febbraio, sarà difficile averli. Dipende quando incontri le squadre forti, quando le pari livello, quando quelle in difficoltà. Esempio banale, abbiamo vinto agilmente con Caserta che dopo di noi ne ha vinte dieci su dodici. Nell’arco di un campionato può capitare di trovare una squadra in sfiducia come può accadere il contrario come successo a noi contro Latina. Continuare ad avere la mentalità giusta e sono convinto che questa squadra proseguirà nel percorso di miglioramento, che rimane il nostro primo obiettivo.
Tanti protagonisti diversi nelle ultime settimane. Quanta soddisfazione c’è a vedere dati come questo?
Come allenatore sono contento, perché è sintomo di un gruppo vero, che sta bene insieme, che si rispetta e che è in grado di capire la giornata no di un elemento e di aiutarlo. Ad esempio Fall, contro Ravenna nel secondo tempo, è stato decisivo con Renzi seduto in panchina. Abbiamo cercato di costruire un gruppo che potesse essere eterogeneo da un lato e potesse avere talento da scoprire, come successo con Gravaghi. Chapelli, per esempio, è partito in un modo, ha avuto delle difficoltà e adesso si sta ritrovando, Criconia è un giocatore di categoria che in alcune partite può trovare meno canestro, ma in altre può far male. Raffaeli può fare venti punti. Sappiamo di avere tanta qualità offensiva in molti giocatori, dobbiamo avere la pazienza di cercarli, di capire chi è il giocatore di giornata e poi, gli altri, ma al momento lo abbiamo sempre fatto, avere la pazienza di riconoscere e accettare di non essere il protagonista per quella volta. Questa è la forza che il gruppo sta avendo in questo momento e spero che continui così, perché per un allenatore è la cosa più bella.
Tanti tifosi previsti per Jesi, grande aiuto anche da parte loro.
Assolutamente sì. Un bellissimo colpo d’occhio, soprattutto rumoroso a Rieti e sono arrivati i due punti. Vogliamo continuare a dare ai tifosi più soddisfazioni possibile quindi rinnovo l’invito a quanti più tifosi potranno venire a Jesi a tifare per noi, a darci una mano perché il sesto uomo in campo sono loro e noi abbiamo sempre una spinta in più grazie ai nostri tifosi. Li aspetto numerosi oltre a quelli che so già che verranno.